REGGIO EMILIA. Nel segno dell’esilarante Rossini, si ritorna a gustare l’opera dopo l’interminabile pausa del lockdown.
Accade sabato 12 e domenica 13 settembre con un accattivante allestimento all’aperto, in piazza Martiri del 7 Luglio, del Barbiere di Siviglia, che sarà offerto gratuitamente alla città. Ne è felice Dario Garegnani, che dirige la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti. «L’idea di rito, di socialità che caratterizza l’opera lirica, da una parte come organizzazione e dall’altra come presenza di pubblico – spiega il direttore d’orchestra – è purtroppo saltata in questi mesi per effetto del distanziamento e di tutte le norme di contenimento del Covid-19. Il melodramma che nella storia è il rito sociale per eccellenza ne è uscito molto provato! Ma finalmente si comincia a vedere uno spiraglio… sono diverse le città che ci stanno riprovando, e in modo differente, con i concerti, gli spettacoli di prosa… Il teatro di Reggio Emilia, proprio per recuperare questa idea di comunità, riprende la sua programmazione partendo dall’opera. Lo fa proponendo uno dei titoli più conosciuti e amati qual è “Il barbiere di Siviglia” di Rossini e con una modalità insolita ma a mio avviso efficacissima».
Lo spettacolo in programma sabato 12 e domenica 13 alle 21 sarà di scena in piazza Martiri del 7 Luglio. «Suoneremo in piazza davanti a ben tre teatri quindi saremo collocati in uno scenario unico e bellissimo», spiega Garegnani, che è un volto conosciuto essendo più volte stato protagonista di eventi nell’ambito del Festival Aperto: da ultimo l’anno scorso Ùtera ed inoltre aveva diretto l’anno precedente “Il piccolo spazzacamino” di Britten.
«Certo che l’organizzazione è stata davvero complessa e delicata, per tutto a cominciare dalla prima prova. Ieri abbiamo messo a punto l’amplificazione: un problema delicato per una piazza grande così… questa sera sarà proprio un esperimento!».
Il progetto “Figaro! Opera Camion” presenta una versione dell’opera rossiniana in un solo atto, per limitarne la durata, e con cinque cantanti che si muovono su una scenografia collocata a bordo di un vero camion, usato in tutti gli spazi di cui dispone: la cabina, il rimorchio, le sponde. A terra il direttore Dario Garegnani alla guida dell’orchestra, la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti.
«Questa versione cameristica e ridotta del Barbiere (tengo tuttavia a sottolineare che c’è tutto, è come se fosse un distillato!) ha una sua storia legata al Teatro dell’Opera di Roma che l’aveva concepita per portare l’opera fuori dai teatri, nei vari quartieri, pensando a una sorta di teatro da camera itinerante in cui proporre un racconto divertente. In sostanza, l’irresistibile factotum questa volta si improvvisa camionista e porta la sua storia di piazza in piazza. Gli intrighi e gli intrecci amorosi tra i personaggi si svolgono dentro, sopra, sotto e intorno al camion».
Tra le situazioni più divertenti dello spettacolo: monete giganti sgorgano dalle tasche dell’abito di Figaro travolgendo il Conte d’Almaviva, esplosioni di cuori e serpenti animano i capelli di Rosina che, chiusa nella sua piccola stanza, sogna città stilizzate dal gusto spagnoleggiante, mentre le ombre reali di Bartolo e Basilio diventano in un gioco di controluce i loro fantasmi interiori, che ricoprono tutto lo spazio. Al progetto “Figaro! Opera Camion” hanno lavorato Tommaso Chieco, Marco Giustini per l’adattamento musical, mentre l’ideazione e la regia sono firmate da Fabio Cherstich; le scene, i costumi e video di Gianluigi Toccafondo. E gli interpreti sono: Simone Alberti (Figaro), Manuel Amati (Il Conte d’Almaviva), Sara Rocchi (Rosina), Abraham García González (Dottor Bartolo), Federico Benetti (Basilio) e Valeria Almerighi (Berta). —
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