Teatro Grande gremito di pubblico ieri sera per «A Night at the Theatre – 6 Years Metro», lo spettacolo che Brescia Mobilità ha regalato ai bresciani in occasione dei sei anni compiuti dalla metropolitana. Una serata che è iniziata, come doveroso del resto, con una serie di ringraziamenti da parte del presidente di Metro Brescia, Flavio Pasotti, a tutti coloro che ogni giorno lavorano «sottoterra» per garantire un servizio per il quale arrivano anche da altri paesi per «copiare» questo modello virtuoso. Ringraziamenti che sono andati anche ai collaboratori Medeghini e Ranieri e, per la serata musicale, al sovrintendente Angelini. Ha preso la parola per il Comune anche l’assessore ai trasporti Federico Manzoni, che ha illustrato con numeri alla mano come non solo la metropolitana, ma anche tutta la serie di trasporti di superficie in città sia in costante aumento, un ottimo segnale per il futuro della nostra città. Poi ha preso il via il concerto, con la Filarmonica dell’Opera Italiana «Bruno Bertoletti» diretta da Jacopo Sipari Di Pescasseroli, un giovanissimo direttore che ha iniziato il programma con l’Ouverture dal Nabucco di Verdi, pagina celeberrima che tra l’altro contiene in versione strumentale anche il tema del «Va’ pensiero» che comparirà più tardi anche nel coro degli Ebrei. PER ESSERE un’orchestra che ha meno di un anno di vita i risultati sono più che soddisfacenti, impressione poi confermata anche nell’ampio programma successivo che naturalmente, anche visto il nome scelto dall’orchestra, era imperniato sul melodramma italiano. Da subito una prova vocale di estrema intensità da parte del mezzosoprano Agostina Smimmero che ha proposto «Re dell’Abisso, affrettati» da «Un ballo in maschera», impersonando una Maga Ulrica particolarmente efficace con i suoi suoni gravi e drammatici. Tutt’altra atmosfera ha evocato subito dopo l’atteso tenore Luciano Ganci – tutti i bresciani lo ricordavano sicuramente nella Tosca che ha aperto la stagione bresciana del Teatro Grande lo scorso settembre – e che ha scelto di bissare il vivissimo successo di quell’occasione con «E luceva le stelle» appunto come Cavaradossi, estremamente spinto sulla corda della nostalgia disperata del personaggio. Anche la terza voce in programma, quella del soprano Anna Pirozzi, ha avuto il suo meritato successo interpretando come Leonora «Pace, pace mio Dio» dalla Forza del Destino raccontando la sua sciagurata vicenda che l’ha indotta a rifugiarsi in un eremo dal quale la forza, appunto del destino, la stanerà alla fine. Il pubblico si è divertito molto anche perché i tre cantanti nella seconda parte della serata hanno all’improvviso virato verso una serie di bellissime canzoni, da «Caruso» di Lucio Dalla interpretata da Luciano Ganci al delicatissimo «Non ti scordar di me» con Anna Pirozzi. Applausi per cantanti e orchestrali, pienamente riuscito il sesto compleanno in musica per la nostra metropolitana. •