Ancora una volta l’Associazione Lirica Trevigiana, rappresentata da Giuseppe Aiello, abile organizzatore di eventi culturali, si assicura una serata di grande musica, con un gruppo di artisti di levatura internazionale, a sostegno di una causa benefica finalizzata all’acquisto di un nuovo ecografo per il reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Patologia Neonatale di Treviso. A condurre gli ascoltatori, attraverso un coinvolgente viaggio operistico, è presente la musicologa Elena Filini che introduce il programma con la consueta professionalità.
Il concerto è ideato anche per dare spazio ai giovani talenti: ben nove voci, legate al ROF-Rossini Opera Festival di Pesaro e all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, si avvicendano sul palcoscenico per eseguire i finali del primo atto rispettivamente di Cenerentola e del Barbiere di Siviglia di Rossini, e il godibile e raramente frequentato “Gran pezzo concertato a 14 voci” da Il viaggio a Reims dello stesso Rossini. I soprani Giulia Bolcato, Margherita Coppola e Giorgia Paci, il mezzosoprano Chiara Tirotta, i tenori Marco Miglietta e Francesco Tuppo, il baritono Paolo Ingrasciotta e i bassi Rocco Cavalluzzi e Lorenzo Malagola Barbieri mostrano affiatamento e un valido gusto personale nell’esecuzione. La prova è sorvegliata dalla rigorosa e perita bacchetta di Giampaolo Bisanti, direttore capace di ricavare sonorità nitide dalla valida Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti, costituitasi lo scorso marzo grazie all’unione di trentadue soci provenienti da realtà quali l’Orchestra del Regio di Parma e l’Orchestra dell’Opera italiana, tutti accomunati dalla voglia di ricordare attivamente Bartoletti e la sua pluridecennale attività musicale. L’opportunità, per questi giovani talenti, di condividere il palco con veri e propri fuoriclasse è uno dei numerosi pregi dell’iniziativa: è fondamentale, tanto per le nuove leve, che abbisognano del confronto e dello stimolo continuo, quanto per il pubblico, chiamato in causa nella scoperta e valorizzazione dei talenti, ai quali andrebbero fornite costantemente occasioni simili.

L’attenzione è tuttavia catalizzata da Jessica Pratt, presenza ormai costante di questi eventi trevigiani. La sua prova appare maiuscola, in particolare per quanto attiene l’utilizzo sempre fluido e naturale dei registri acuto e sopracuto, la rotondità della zona centrale e l’attento dosaggio delle sfumature, tanto rilevanti in “Ah, non credea mirarti… Ah! Non giunge” da La sonnambula di Bellini e nell’ampio finale del primo atto della Traviata, dove il soprano investe appieno i propri mezzi per tornire compiutamente i cangianti stati d’animo di Violetta.
Il timbro luminoso dell’argentino Juan Francisco Gatell ammanta l’esecuzione di “Una furtiva lagrima” da L’elisir d’amore di Donizetti. Il brano si adatta alle caratteristiche seducenti di una voce dotata di malioso colore e abile sensibilità stilistica. Da segnalare anche l’esecuzione di “Tutto è sciolto… ah! Perché non posso odiarti” da La sonnambula. Di quest’ultima partitura si ascolta pure “Vi ravviso, o luoghi ameni… tu non sai” dalla solida voce di basso cantante di Dario Russo che affronta con convinzione anche “La calunnia” dal Barbiere di Siviglia.
La presenza di Claudio Sgura e Daniela Innamorati assicura un omaggio a un grande trevigiano d’adozione, Mario Del Monaco, al quale il teatro è intitolato. Il primo intona con vigore “Nemico della patria” da Andrea Chénier di Giordano e con trasporto il couplet d’Escamillo “Votre toast” da Carmen di Bizet. La seconda si cimenta nel suadente “Mon coeur s’ouvre à ta voix” da Samson et Dalila di Saint-Saëns e in “Stride la vampa” dal Trovatore di Verdi. Entrambi danno prova di solida preparazione, buon fraseggio e approfondita espressività.

Bisanti asseconda, con la nota predisposizione, le varie prestazioni senza mai trascurare una personale interpretazione della partitura. Si apprezza la musicalità, con cui accosta il repertorio operistico ottocentesco, e la capacità di entrare in sintonia con le esigenze solistiche. In questa delicata operazione è coadiuvato dall’orchestra, convincente fin dall’iniziale Sinfonia dal Signor Bruschino, e dal Coro del Teatro Municipale di Piacenza, istruito da Corrado Casati. Quest’ultimo, oltre ai vari validi interventi assieme ai solisti, esegue con palpabile emozione il “Va’ pensiero” dal Nabucco di Verdi. L’entusiasmo del pubblico induce gli interpreti a proporre ben tre bis: il “Quartetto” da Rigoletto (Pratt, Sgura, Miglietta e Innamorati), il finale dal Guglielmo Tell (Ingrasciotta, Coppola, Tirotta, Paci, Miglietta, Cavalluzzi, Malagola Barbieri) e il “Sestetto” da Lucia di Lammermoor (Pratt, Gatell, Sgura, Russo, Innamorati, Miglietta). Grandi applausi finali siglano la serata, che ha visto la partecipazione del sindaco di Treviso Giovanni Manildo e di altre autorità cittadine e della Regione Veneto.

 

Treviso, Teatro Comunale – Gala lirico L’Opera per la vita